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Feb 2017

Le frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità – con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – rappresentano un fenomeno in costante aumento; aumenta anche l’importo medio delle frodi creditizie, che sale a quasi 10 mila euro.

I dati emergono dall’ultima edizione, aggiornata al primo semestre 2016, dell’Osservatorio CRIF sui furti d’identità e sulle frodi creditizie.

Nel primo semestre 2016 sono state registrate poco meno di 8.000 frodi (+1,5% rispetto al primo semestre 2015) a fronte di un incremento notevole (+66%) dell’importo medio delle frodi, che si è attestato a 9.893 euro. Sono quasi raddoppiati i casi riconducibili alle carte di credito.

La maggioranza delle vittime (il 62,5% del totale) è rappresentata da uomini e la fascia d’età delle vittime che registra il maggior incremento (+ 8,2%) è quella compresa tra i 50 e i 59 anni.

La maggioranza dei casi fa riferimento all’acquisto di elettrodomestici, con una quota pari al 37,7% del totale, seguita dai finanziamenti ottenuti in modo fraudolento per acquistare un’auto o una moto (14,6%).

Quasi il 70% dei casi viene scoperto entro l’anno: le frodi di più basso importo sono quelle che vengono scoperte in minor tempo al contrario di quelle relative ad acquisti/ finanziamenti più cospicui, per le quali vengono evidentemente impiegati schemi di frode più sofisticati.

Dall’Osservatorio si sottolinea l’esigenza di tenere sotto controllo i propri dati per poter usufruire delle potenzialità della rete senza temere di essere vittima di furti d’identità: la vulnerabilità alle frodi di identità si può verificare anche solo perché sul web sono pubblicati i nostri dati identificativi, ad esempio nome, cognome e codice fiscale o dei dati di recapito, tipicamente una e-mail; il furto delle credenziali di posta elettronica o di social network è un obiettivo dei cybercriminali in quanto consente di viralizzare su larga scala le frodi.

Esiste anche il fenomeno del furto di identità riguardante cambiali e assegni emessi a nome altrui, commessi falsificando la firma di assegni smarriti o rubati al titolare, oppure aprendo un conto corrente a suo nome per emettere assegni. In entrambi i casi l’assegno che non può essere incassato viene protestato, con conseguenze pesanti per la vittima.

Sul sito istituzionale dell’Arma dei Carabinieri (www.carabinieri.it) compare il seguente decalogo di consigli per ridurre la probabilità di cadere vittima di un furto di identità attraverso i social network:

  1. Ricordate che un computer può essere infettato non solo da un software malware ma semplicemente visitando un sito (drive-by download), senza che vi sia accesso all’hard disk. Per proteggervi, quindi, privilegiate l’adozione di uno scanner http che controlli i contenuti web prima che questi raggiungano il browser internet e provochino eventualmente dei danni.
  2. Siate prudenti quando cliccate il ink che ricevete in messaggi da altri utenti del social network.
  3. Tenete presente che non sempre i messaggi, che sembrano provenire da persone che conoscete, sono autentici.
  4. Mostrate prudenza e cautela di fronte a richieste di sconosciuti. Evitate di rispondere ad e-mail che chiedono di rivelare password o numeri di account, codici PIN o altre informazioni personali.
  5. Diffidate di quegli applicativi in grado di accedere ai vostri dati personali e agli indirizzi delle vostre mailing list.
  6. Digitate l’indirizzo del social network direttamente dal vostro browser o usate i preferiti. Infatti, se voi cliccate a questi siti attraverso link di altri siti, potreste incorrere in situazioni di phishing.
  7. Scegliete unsocial network che fornisca delle sufficienti garanzie di privacy.
    8. Tenete presente che qualsiasi cosa decidiate di pubblicare in un social network rimarrà permanente, anche dopo la richiesta di cancellazione del vostro profilo.
  8. Siate cauti quando installate degli applicativi extra che potrebbero sottrarvi delle informazioni personali.
  9. Evitate di usare i siti di social network in ufficio.