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Mar 2017

Il 60% del traffico internet è generato da computer (i c.d. bot), più del 70% delle operazioni di borsa è deciso in maniera automatica (HFT – high frequency trading), l’onda della sostituzione di lavoratori umani con sistemi automatici si sta progressivamente ingrossando e sta arrivando alle professioni intellettuali: quando toccherà ad avvocati, magistrati, notai?

E’ solo questione di tempo.

Il primo settore ad essere interessato potrebbe essere quello del diritto civile: procedimento di parte, dove il risultato (la sentenza) dipende dagli input (le domande, le istanze, le eccezioni, le prove) che, incasellate in predeterminate categorie (le fattispecie giuridiche), vengono elaborate secondo regole prefissate (le norme). L’elaboratore (il giudice) non può elaborare il risultato (decidere) andando oltre gli input (ultrapetizione); i pochi poteri officiosi che ha, già ora non li esercita praticamente mai.

Quali spazi di imprevedibilità può avere il risultato? Tra gli altri, la sussunzione del caso nella fattispecie giuridica corretta, l’interpretazione della norma, la valutazione di un fatto (la gravità dell’inadempimento, gli stati soggettivi di buona o mala fede, etc…), l’interpretazione delle prove. Se gli ultimi due aspetti, in particolare, fanno capire che non tutto è (e forse sarà mai) automatizzabile, gli altri inducono a ritenere che si tratta solo di accuratezza degli input e degli algoritmi elaborativi. Se oggi il computer è in grado di far decollare ed atterrare un aereo, di guidare la traiettoria di un satellite, di vincere le partite a scacchi con l’uomo e, proprio di recente, di vincere persino le partite di poker, autoapprendendo e –all’occorrenza- bluffando, pensiamo non possa essere in grado di emettere un decreto ingiuntivo su fattura, decidere la ripartizione delle spese condominiali, elaborare un piano di distribuzione del ricavato di un’esecuzione?

Tutto ruota attorno al concetto di prevedibilità della decisione, vero valore dell’attività giurisdizionale, tanto nei sistemi di civil law (leggi scritte e attività nomofilattica delle supreme corti) quanto nei sistemi di common law (valore del precedente e, sempre più, leggi scritte).

E cosa c’è di più prevedibile del risultato di un’elaborazione automatica?