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Lug 2017

Le nuove “disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” (legge 71-2017) hanno il merito di aver capito che soggetti attivi e passivi dell’era digitale sono molto spesso i minorenni.

L’enorme impatto del digitale sulla vita reale ha messo in crisi i meccanismi giuridici escogitati in passato per salvare i piccoli atti negoziali messi in atto dai minorenni, come tali incapaci d’agire: il contratto di acquisto del pane nel negozio sotto casa si considerava valido ed efficace ricorrendo alla fictio iuris del nuncius o del falsus procurator, la cui attività il genitore ratificava in via di fatto, mangiando il pane. Piccole cose, utili più che altro per gli esercizi accademici.

Il mondo è cambiato, il pane si può ordinare anche con una app e gli atti giuridicamente rilevanti che il minore può porre in essere sono potenzialmente infiniti.

La nuova legge sul cyberbullismo riconosce al minore ultraquattordicenne la capacità di farsi direttamente parte attiva nei confronti del gestore dello spazio internet per chiedere la rimozione dei contenuti offensivi. In caso di inottemperanza, il minore può rivolgersi direttamente al Garante per la protezione dei dati personali (vedi il modello di reclamo). Non ha bisogno di successive integrazioni o ratifiche da parte dei genitori o di chi esercita su di lui la potestà.

La strada è dunque aperta e sicuramente ritroveremo la situazione in altri ambiti (per esempio, la nuova legge riguarda solo gli spazi web, mentre il bullismo si manifesta in molti altri contesti e con l’utilizzo di diversi strumenti).

Il momento è propizio per far capire ai minorenni che la legge attribuisce loro una capacità che prima non avevano ma che a tale nuovo potere deve far da contraltare altrettanta responsabilità. Se l’utilizzo degli strumenti informatici, in particolare di quelli più smart, sta generando tutte le deleterie situazioni che la nuova legge tenta di arginare, è perchè l’uso di tali strumenti avviene in maniera irresponsabile.

Anche la coscienza degli utenti, dunque, dovrà adeguarsi velocemente ai nuovi standard: sono passati i tempi in cui, per incontrare una ragazza, Morandi le diceva “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” …